Il mio lavoro di restauratore di tele cerca di combina antichi saperi e nuove conoscenze tecnologiche. L’obbiettivo è impostare il restauro delle opere d’arte nel rispetto della testimonianza originaria. Pertanto è necessario evitare operazioni drastiche, che possano cambiare e stravolgere il significato dell’opera. Questo grazie alle nuove strumentazioni.
Le fasi del restauro di una tela
La prima fase è la pulitura, con solventi appositi che sciolgono il materiale incoerente depositatosi insieme alla sostanza pittorica; come il fumo delle candele: una patina che spesso è molto solida e difficile da rimuovere. Prima di effettuare una pulitura vengono effettuate analisi di laboratorio e prove di pulitura (con il test di Feller). Questa è una operazioni necessarie per la messa a punto del prodotto più adatto alla rimozione delle sostanze che rendono illeggibile il dipinto.
Campione di pulitura
Tela dipinta da Francesco Scaramuzza nel 1846 rappresenta l’Assunzione della Vergine e fu d’ispirazione a Giuseppe Verdi per il suo celebre inno contenuto nella Forza del Destino.
Le immagini qui sopra documentano le fasi prima del restauro e dopo l’intervento che ha riportato la tela al suo antico splendore.
Per le lacune o le cadute, procedo (previa autorizzazione della Soprintendenza competente) reintegrando le parti mancanti. Specialmente quando appare privo di senso lasciare buchi di colore procedo a stendere una tinta che si accordi con la stesura originaria ma acquerellata; questo in modo che resti sempre distinguibile l’aggiunta moderna, accompagnando in modo coerente i restauri con ciò che c’era in antico.